giovedì 17 settembre 2009

dieta a zona (seconda parte)

Il cibo deve essere considerato come una fonte di energia (grassi e carboidrati) e una fonte di materie plastiche (proteine). Fondamentalmente i grassi dovrebbero essere usati come fonte principale di energia in quanto forniscono a parità di peso il doppio di energia rispetto ai carboidrati; questi ultimi danno energia più prontamente disponibile, e di base sono il precursore del glucosio, fondamentale per nutrire i nostri neuroni. Le proteine invece servono a ricambiare i costituenti delle nostre cellulare, e quindi sono fondamentali per sentirsi sempre "nuovi".
La nostra storia evolutiva è praticamente ferma da diverse centinaia di migliaia di anni: i nostri antenati preistorici non erano particolarmente diversi da un punto di vista metabolico da noi. Noi rispetto a loro abbiamo cambiato la nostra tipologia alimentare, passando da una dieta prettamente da cacciatori (carne, frutta, verdura), a una dieta di allevatori-coltivatori (pane, pasta, riso, derivati delle farine, carne).
Il punto è che il nostro organismo non si è evoluto di pari passo e pertanto metabolicamente si sente ancora un cacciatore raccoglitore di frutta. I nostri ormoni insulina e glucagone sono tarati per questi parametri. L'eccesso odierno di carboidrati nella nostra moderna alimentazione ha portato a un incremento costante di secrezione insulinica: l'insulina riduce il glucosio nel sangue e lo fa depositare come grasso nelle cellule adipose. Per questo oggi siamo più grassi di un tempo; inoltre specie dopo un pasto ricco di carboidrati, si assiste ad un picco della secrezione di insulina post prandiale: ergo abbiamo fame più spesso durante la giornata.

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